Stripe vuole lanciare una grande offensiva alle infrastrutture di pagamento online d’Europa con un finanziamento da record.

La società di gestione dei pagamenti online ha deciso di cercare finanziatori per affrontare la scalata raccogliendo 600 milioni da società del calibro di Allianz X, Axa e Sequoia Capital, portando il suo valore di mercato alla vertiginosa cifra di 95 miliardi di dollari.

Se da un lato foti vicine ai fratelli Collison, fondatori della società nel 2010, dicono che ci si aspettava lo sfondamento della simbolica cifra dei 100 miliardi, dall’altro Stripe ha già polverizzato i record di giganti come Zuckerberg e Musk.

E ne polverizzerà altri quando Stripe arriverà in Europa.

La crescita di Stripe è dovuta sicuramente all’intensificazione sorprendente delle transazioni online durante il periodo del Covid. Per questo Dhivya Suryadevara, chief financial officer ha dichiarato:

“La pandemia ci ha insegnato molto. Tra l’altro, ci ha dimostrato anche quante cose è possibile fare – e comprare – online. Eppure, Internet ancora non è quel motore di progresso economico globale che potrebbe essere. Il nostro obiettivo è di permettere a business ambiziosi di crescere più velocemente. Già processiamo pagamenti per centinaia di miliardi di dollari nel mondo. E le prospettive di crescita sono molto più vaste rispetto a 10 anni fa”

Vista la crescita e le prospettive della Startup californiana l’attesa di una capitalizzazione in borsa è alle stelle. Wall Street sente odore di affari ed ha fretta di investire. L’anno scorso però Jhon Collison aveva lasciato intendere che la decisione potrebbe avvenire tra qualche tempo.

Sicuramente Stripe non è una società sconosciuta in Europa: opera oggi in 42 Paesi, di cui 31 europei. I finanziamenti infatti sembrano destinati alla sede continentale, a Dublino, dalla quale poi puntare, citando gli stessi fratelli Collison, “nell’infrastruttura che sarà alla base del commercio via internet nel 2030 e oltre”.